“Beata Gioventù”, annunciati i vincitori del concorso fotografico
A Castel Belasi la premiazione e l’inaugurazione della mostra dedicata ai giovani di ieri e di oggi
Resterà aperta fino a domenica 30 ottobre la mostra "Beata Gioventù. Da Faganello a Instagram", organizzata nell’Anno europeo dei giovani nello spettacolare scenario di Castel Belasi in Val di Non, di recente aperto al pubblico dopo anni di impegnativi lavori di restauro.
L’inaugurazione, nella serata di venerdì 24 giugno, ha alzato il sipario su un'intrigante selezione di fotografie che, partendo dalla fragorosa affermazione della gioventù come autonomo gruppo sociale nel corso degli anni Sessanta, si fanno motore di un vivace confronto fra generazioni.
Il percorso, incentrato sull’opera del grande fotografo trentino Flavio Faganello (1933-2005), posta in dialogo con una scelta di immagini contemporanee dal progetto "Ti conosco mascherina" del Centro Cultura Fotografica@Trento, si conclude con le belle fotografie raccolte attraverso il concorso fotografico amatoriale promosso per sollecitare un’ampia partecipazione al progetto attraverso scatti ritrovati negli album di famiglia o dedicati ai giovani del terzo millennio.
Nel corso della cerimonia inaugurale sono stati svelati e consegnati i premi attribuiti dalla commissione giudicatrice, composta da Nadia Bertagnolli, Arissa Ferrari, Adriano Frisanco, Linda Leveghi, Giulia Raffi, Katia Malatesta, Roberta Opassi e Marta Villa.
Dopo attenta e ponderata valutazione delle fotografie presentate, la giuria, prestando attenzione sia a fattori tecnici che iconografici ed espressivi, ha stabilito di segnalare con menzioni speciali le opere:
- Adverbium. Ora, di Gaetano Calabrese, 2000-2022
- I Love DAD, 2, di Alexander La Gumina, 2021
- Gara automobilistica Bolzano - Mendola, di Giorgio Ceriani, 1968
Per la sezione "Giovani di oggi", la commissione ha individuato tre fotografie ritenute più meritevoli:
- Sogni, di Lorenza Donati, 2019, per la padronanza tecnica e la qualità formale unite alla profondità dell'analisi psicologica che fissa la condizione giovanile in un ritratto senza tempo eppure singolarmente in sintonia con il tempo sospeso del nostro presente.
- Smiles and colors, Festa dell’Uva, 2016, di Bruno Rossi, per l’esplosione del colore che alimenta la rappresentazione icastica della vitalità giovanile e di una “normalità” pre-Covid in armonia con il territorio e la sua cultura.
- Alternative, di Serena Squizzato, 2022, per la capacità di condensare in una felice sintesi visiva la caratteristica propensione dei giovani ad andare contro corrente, insieme al tema della cura dell'ambiente come espressione caratteristica di una visione di società e di futuro, con specifico riferimento alle forme della mobilità contemporanea.
Anche per la sezione "Giovani di ieri", la commissione, sullo sfondo di un apprezzamento trasversale della forza narrativa ed espressiva dei materiali privati, intimi, selezionati da tutti i partecipanti negli album di famiglia, ha deliberato di premiare ex aequo tre fotografie, per la particolare vivacità e freschezza nel mettere in quadro i nuovi spazi del femminile, la vita familiare e le caratteristiche forme di socialità, in immagini spontanee dall’ampio risvolto emotivo che agiscono come efficaci dispositivi di memoria personale e culturale:
- In macchina, alla stazione, 1967, da Marzia Pichler
- Prime chiacchiere al telefono, 1966-1967, da Cristina Visentin
- Barbecue in montagna, 1973, da Mery Maines
I lavori saranno valorizzati anche attraverso il parallelo racconto per immagini proposto, con particolare attenzione ai linguaggi e alla sensibilità del pubblico dei coetanei, da Linda Leveghi, Arissa Ferrari e Giulia Raffi, studentesse dell'Università degli Studi di Trento, attraverso il profilo Instagram dedicato @mostra_castel_belasi.
L'intera proposta è stata pensata e realizzata da un team intergenerazionale per una rete di realtà e istituzioni che vede come main partner la Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, il Comune di Campodenno, la Pro Loco Castel Belasi di Campodenno e il Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università degli Studi di Trento.
27/06/2022