Giardino di Castel Pietra
Calliano località Castelpietra, via Castelpietra 1
Condizione giuridica: proprietà privata
Uso attuale: giardino di residenza
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Castel Pietra, classico esempio di architettura fortificata del XIII secolo, ha subìto nel corso dei secoli numerose trasformazioni. Costruito su un masso di un'antica frana, è ubicato in un punto strategico per il controllo dei traffici, dove l'Adige formava un'ansa poi rettificata a metà Ottocento. Nel Quattrocento i Castelbarco, che per più di centocinquant'anni amministrano il castello, decidono di ampliarlo aggiungendo alla torre, nucleo originario, un palazzo a più piani. Durante il secolo successivo la famiglia Trapp, alla quale l'imperatore Massimiliano assegna la fortificazione, fa realizzare il rondello e i bastioni, che vengono poi convertiti, nel XVII secolo, in "castello nuovo" vista la funzione residenziale acquisita dalla proprietà. L'area verde viene invece realizzata solamente nel XIX secolo. Nonostante le due guerre mondiali abbiano in parte danneggiato Castel Pietra, la sistemazione del verde, con un assetto formale, mantiene ancora oggi molti dei suoi caratteri originali.
La pietra è l'elemento preponderante del sito, sia per la presenza della rupe, sia per il suo utilizzo nella costruzione. Scale e rampe in acciottolato danno movimento alla corte definita dai diversi corpi di fabbrica. Oltre gli edifici, nella zona meridionale, si estende il giardino formale: attorno all'elemento centrale costituito da una vasca a zampillo si snodano percorsi in ghiaia che definiscono l'impianto quadripartito con aiuole erbose (fig.2). Un pergolato metallico ricoperto da vite corre lungo il muro perimetrale, offrendosi anche come belvedere sulla valle. Da qui una scalinata conduce a due terrazzi tra i massi dell'antica frana, dove un tempo venivano presumibilmente coltivate piante da frutto e fiori e oggi si trova un grande tasso.
Addossato al prospetto meridionale del palazzo si trova un piccolo edificio, in parte ancora con decorazione pittorica ottocentesca a finti mattoni, che ospitava due ambienti adibiti a serra calda e fredda (fig.3).
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Per approfondimenti: Parchi e giardini storici in Trentino: tra arte, natura e memoria
06/06/2017