Karnyx di Sanzeno
Un’installazione sonora al Museo Retico restituisce i suoni dell’antico strumento

Da alcuni giorni una nuova installazione sonora offre ai visitatori del Museo Retico - Centro per l’archeologia e la storia antica della Val di Non, a Sanzeno, un motivo in più per esplorare il mondo dei Reti, la popolazione preromana che abitava la valle nell’età del Ferro.
L’installazione integra e completa la ricostruzione esposta nel museo del karnyx, l’antico corno da guerra, i cui frammenti sono stati ritrovati proprio nella località nonesa. I visitatori, oltre ad ammirare questo singolare e rarissimo strumento, possono ora sentirne il suono grazie ad otto tracce audio originali composte appositamente per karnyx. I brani sono tratti dal CD “Il karnyx di Sanzeno. Il richiamo” realizzato dal Conservatorio di musica “F.A.Bonporti” di Trento e sono eseguiti dal Maestro Ivano Ascari al karnyx e dagli studenti dello stesso Conservatorio. L’installazione valorizza ulteriormente questa importante testimonianza del passato permettendo ai visitatori di vivere un’esperienza multisensoriale e connettersi con le suggestioni di un mondo sonoro perduto e ora ritrovato. Per ascoltare il suono del karnyx il Museo Retico è visitabile da martedì a domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 14 alle 18.
I brani che si possono ascoltare al Museo Retico sono composti da Samuele Broseghini, Marcelo Burigo, Jacopo Cenni, Sara De Cristofaro, Enrico Dorigatti, Peter Anthony Monk. Il karnyx è un “corno” da guerra utilizzato dai Celti in battaglia per terrorizzare i nemici, una vera e propria arma “psicologica” che oltre a produrre suoni terrificanti aveva un aspetto imponente dovuto allo sviluppo in altezza di quasi 2 metri e alla terminazione raffigurante il muso di un cinghiale oppure di un serpente. Lo studio dei frammenti rinvenuti a Sanzeno ha dato vita ad un progetto di ricerca multidisciplinare avviato dall’Ufficio beni archeologici dell’UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia autonoma di Trento che ha avuto come partner l’Associazione culturale Alteritas – Interazione tra i popoli. Sezione Trentino, l’Università degli Studi di Genova, il Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento, Centre de Recherche et de Restauration des Musées de France - C2RMF, Fucina Ervas e DecimaRosa Video. La presenza di tali reperti a Sanzeno, importante centro politico, commerciale e religioso del mondo retico tra il V e il II sec. a.C., testimonia i contatti intensi del territorio alpino centro-orientale anche con i popoli stanziati in Europa centrale. Grazie all’apporto di archeologi, ricercatori, studiosi e di un esperto nella lavorazione dei metalli si è cercato di riprodurre la catena operativa, vale a dire tutti i passaggi messi in atto dagli antichi fabbri per realizzare lo strumento, nel tentativo di recuperare saperi perduti e suoni non più uditi da millenni. Il risultato ha portato alla ricostruzione prima in ottone e poi in bronzo del karnyx. La copia in bronzo è esposta al Museo Retico, mentre la copia in ottone è diventata uno strumento contemporaneo, un vero e proprio “corno” per il quale comporre e con il quale eseguire nuovi brani e scoprire inedite sonorità. Oltre al CD, realizzato nel 2019 dal Conservatorio “Bonporti” di Trento, nel 2024 è stato pubblicato il volume “Karnyx di Sanzeno. Tra storia, archeologia e musica” a cura di Ivano Ascari e Rosa Roncador.
Informazioni
Provincia autonoma di Trento
UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali
Ufficio beni archeologici
Via Mantova, 67 - 38122 Trento
tel. 0461 492161
Museo Retico tel. 0463 434125
uff.beniarcheologici@provincia.tn.it
www.cultura.trentino.it/Temi/Archeologia
(md)
01/07/2025