Rovina
Il fascino del passato perduto
"Tutte le rovine portano lo spirito a fare il paragone tra lo stato loro anteriore, ed il presente; ci richiamano i tempi, e le passate vicende; e l’immaginazione trova nei monumenti, che le si offrono, l’occasione di penetrare in là della portata degli occhi, e di perdersi fra le immagini, sorgenti secrete, ma copiose di piacere e di affettuosa malinconia."
Come sosteneva il conte Ercole Silva nel suo Dell'arte de' giardini inglesi del 1813, la presenza della rovina all’interno di un giardino storico è in grado di ispirare nel visitatore un sentimento connesso all'azione del tempo e alla caducità della vita e delle cose.
In assenza di resti autentici, ci si serve di falsi ruderi e copie di statue mutile che evocano artificialmente il trascorrere delle stagioni. Sul territorio trentino si segnalano i fasti romantici del giardino Bridi de Probizer a Rovereto, dove è possibile ammirare una finta rovina in stile neogotico, un tempo decorata da pitture parietali, che funge anche da terrazzino-belvedere; anche nel ricco sottobosco del giardino Garbari a Trento si mostra un rudere con nicchia che evoca la presenza di una scultura. Una simulazione di tempietto classico in abbandono si trova nel parco di Palazzo Fedrigotti ad Isera, dove due colonne in rovina si specchiano nel laghetto limitrofo.
08/01/2017