Andrea Chenier

Musica lirica

Trento a Teatro
Stagione Lirica

Andrea Chenier
di Umberto Giordano
direttore Gianluca Martinenghi
regia Paul - Emile Fourny
scene di Poppi Ranchetti
costumi Vèronique Bellone dell’Opera de Nice
con
Piero Giuliacci e Vicktor Afanasenko in Andrea Chenier
Elena Zelenskaja in Maddalena
Vittorio Vitelli e Dimitri Platanias in Gerard
Silvia Balisteri in Bersi
Antonello Ceron in Incredibile
Orchestra Filarmonia Veneta "G. F. Malipiero"
Coro e Corpo di Ballo del Teatro Sociale di Rovigo
co-produzione fra i teatri Sociale di Rovigo, Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento, Goldoni di Livorno e il Teatro di Catanzaro

Quadro primo
Nella serra del castello dei Conti di Coigny
La Rivoluzione è alle porte, ma l’aristocrazia francese, ancora ignara, continua la sua vita frivola e spensierata; così la Contessa di Coigny, donna altezzosa ed autoritaria, che dà una festa nel suo castello. Il servo Gérard, mentre aiuta nei preparativi per addobbare la serra, ripete fra sé il suo odio contro i padroni – dei quali salva solo la Contessina Maddalena, perché ne è segretamente innamorato – e compiange il vecchio padre che da sessant’anni serve nella casa patrizia. Alla festa, fra gli altri invitati (vecchie dame imbellettate, cicisbei, abatini), interviene anche il poeta Andrea Chénier che viene schernito da Maddalena per la sua ritrosia a fare poesie “alla moda”. Il giovane protesta vivacemente, uscendo in un aspro sfogo verso i costumi dell’epoca che stanno gettando il Paese nel baratro e termina pregando Maddalena – la cui fresca bellezza lo ha colpito – di tenere in maggior conto un sentimento purissimo come l’amore, disprezzato ed avvilito dalla società tutta. Le parole del giovane poeta producono indignazione e stupore nei presenti: Maddalena, assai turbata, chiede perdono a Chénier, che si allontana commosso. Hanno inizio le danze, interrotte, però, poco dopo, dall’ingresso di un corteo di pezzenti affamati introdotti da Gérard. La Contessa, esasperata, caccia il servo che si strappa la livrea di dosso ed esce minaccioso costringendo il padre a seguirlo. Allontanata la folla dei poveri, la gavotta riprende.

Quadro secondo
Presso il ponte Peronnet a Parigi
È il periodo del Terrore, Robespierre impera. Chénier, caduto in disgrazia presso il governo rivoluzionario, è continuamente sorvegliato da un “Incredibile”, spia di Gérard che è ormai divenuto uno dei capi. Un’ignota scrive da tempo al poeta chiedendo protezione: è Maddalena, cui hanno ucciso la madre, costretta a vivere nascosta, priva di mezzi e di amici. Si fa sua intermediaria presso Chénier la serva mulatta Bersi che, per darle un po’ di aiuto, conduce vita allegra come “Meravigliosa”. L’amico Roucher cerca di convincere Andrea a partire per sottrarsi ad una possibile cattura, ma Chénier vuol prima conoscere la misteriosa donna delle lettere. Una sera, presso il ponte, i due si incontrano: il poeta riconosce nella fanciulla la frivola e altera Maddalena della festa, ora così mutata; Maddalena chiede al giovane protezione ed aiuto. L’amore divampa fulmineo fra Chénier e la ragazza. Ma Gérard, avvertito dall’ “Incredibile”, interrompe il colloquio: anch’egli ricercava da tempo l’antica padrona, della quale è sempre innamorato. I due uomini si battono, mentre Maddalena fugge; e Chénier ferisce gravemente Gérard. Questi, prima che il suo feritore riesca ad allontanarsi, gli raccomanda Maddalena e lo esorta a fuggire perché ricercato dai rivoluzionari. Al popolo che giunge a soccorrerlo, Gérard dichiara di non conoscere l’uomo che lo ha ferito.

Informazioni sulla prevendita

Biglietti in vendita da lunedì 12 novembre

Quadro terzo
Il Tribunale rivoluzionario
La Francia chiede uomini e denaro: più che Mathieu, un rozzo e volgare sanculotto, riesce a convincere la folla Gérard, ormai guarito delle ferite, il quale persegue in buona fede i suoi ideali di uguaglianza. Una vecchia cieca, Madelon, dona alla patria il suo ultimo nipote, un ragazzo di quindici anni. L’ “Incredibile”, rimasto solo con Gérard, quasi gli impone di stendere l’atto di accusa contro Andrea Chénier, che è stato arrestato. Gérard esita: la generosità e la ripugnanza al male stanno per avere il sopravvento in lui, ma infine la gelosia per Maddalena lo spinge a scrivere le menzogne che accusano il poeta ed a firmare l’atto. Maddalena giunge sconvolta ad offrirsi al suo antico servo pur di salvare l’amato Andrea. Gérard si commuove: farà di tutto per sottrarre Chénier alla condanna. Dinanzi al Tribunale il poeta si difende nobilmente da ogni accusa, ed alla fine anche Gérard, confessando di aver sottoscritto il falso, lo difende. Ma Fouquier-Tinville, l’accusatore pubblico, fa sue le accuse di Gérard. Andrea Chénier viene condannato a morte, mentre Maddalena singhiozza confusa fra la folla.

Quadro quarto
Il cortile delle prigioni di San Lazzaro
Chénier, assistito dall’amico Roucher, si prepara a morire e compone i suoi ultimi versi. Gérard ha tentato ogni mezzo per salvarlo, ma Robespierre si è rifiutato di riceverlo, negando la grazia. Con l’aiuto di Gérard, Maddalena riesce ad avere un ultimo colloquio con Andrea ed a corrompere un carceriere. All’alba, quando i gendarmi vengono a prelevare i condannati, la fanciulla si sostituisce ad una giovane prigioniera, Idia Legray, dandole il suo lasciapassare e prendendo il suo posto sulla carretta, al fianco di Chénier. I due giovani vanno così incontro alla morte, ma serenamente, come dimentichi di tutto quanto li circonda, rapiti dal loro sogno d’amore e di martirio. In un angolo del cortile, Gérard piange disperatamente.


organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara