C'era una volta l'Ospedalino di Trento
Storie di bambini e di mamme, di cure, di speranze e di vita 1919-2019
L'Associazione "Amici della neonatologia trentina", in collaborazione con la Fondazione Museo storico del Trentino, dà vita ad una mostra e un libro pubblicato per l’occasione raccontano la centenaria storia dell'”Ospedalino di Trento”, una struttura nata – grazie a un gesto di grande generosità di “tre pie donne” – nel 1919 presso la Scuola Tambosi e poi trasferita nel 1924 nella “Casa Rossa” in via della Collina.
Da quegli anni l’Ospedalino, destinato alle cure ai bambini, si evolve e cresce non solo nelle strutture e nelle finalità, ma anche negli obiettivi.
Nei primi anni Sessanta, nuovi edifici, medici e pediatri di alto profilo e un settore, quello della Neonatologia (nel 1967 si crea il “Centro Immaturi), di livello internazionale.
Si riorganizzano le cure ostetrico-neonatali con risultati molto positivi (mortalità, esiti, cure parentali, allattamento). Un complesso d’eccellenza in cui sono stati accolti e curati quasi tutti i bambini trentini, che molti ricordano con affetto, ma di cui lentamente si stava perdendo la memoria.
Così scrive il dottor Dino Pedrotti, neonatologo e curatore della mostra e del volume: “Questa non è una favola ma una ‘storia’ molto vera. Ai fatti storici di un’istituzione purtroppo dimenticata si intrecciano drammi di vita e di morte, si rivivono sentimenti lieti e tristi, si dà voce a bambini che voce non avevano. Emozioni e sentimenti non devono far perdere di vista l’obiettivo principale di un ospedale infantile: avere sempre più bambini vivi e sempre più sani.
Un obiettivo che questa storia presenta con tante cifre concrete: un secolo fa moriva in Trentino un bambino su quattro, oggi uno su 400. L’idea dell’Ospedalino nasce cent’anni fa, in un tragico dopoguerra. Medici eccezionali furono il chirurgo Giuseppe Bacca e il pediatra Carlo D’Anna, testimoni di un forte impegno umano e tecnico. Dal 1960 Giuseppina Bassetti rinnova la struttura, creando il nuovo ‘Ospedale Infantile Regionale Angeli Custodi’, come ricordano tanti adulti, bambini di un tempo, che lì vennero curati.
Negli ultimi decenni – dopo il trasferimento all’Ospedale Santa Chiara nel 1991 – si assiste a un’autentica rivoluzione nei rapporti col bambino che da ‘oggetto di cura’ diventa ‘soggetto protagonista’, titolare dei massimi diritti alla vita, alla salute, all’affetto dei genitori, all’impegno della società”.
La mostra presenta questa storia raccontandola per testi e immagini, e anche attraverso oggetti simbolo di questo secolo di vita che ha visto protagonista l'”Ospedalino di Trento”.
Nell’allestimento, realizzato dall’architetto Roberto Festi, le immagini inedite di fotografi trentini (tra cui Sergio Perdomi, Flavio Faganello, Gianni Zotta) si coniugano a sintetici pannelli grafici con testi e citazioni che riassumono una vicenda tutt’altro che lineare, ricca di spunti legati non solo a cure e terapie mediche “classiche”, ma al mondo dei bimbi prematuri, alle iniziative delle numerose istituzioni pubbliche e associazioni private coinvolte, al problema, sempre più sentito della descrescita demografica e del calo delle nascite.
Con una considerazione finale: all’Ospedalino di Trento si sono attuati concretamente i diritti dei bambini e in particolare dei più deboli. Nel 1989 i loro “diritti universali” sono stati proclamati nel mondo.
La mostra è stata organizzata e realizzata dall'”Associazione Amici della Neonatologia Trentina” con la collaborazione della Fondazione Museo storico del Trentino.
ingresso libero