Cinema e fotografia futurista
Realizzata in collaborazione con la Estorick Foundation di Londra, l'esposizione presenta oltre un centinaio di immagini originali, provenienti da fondi nazionali ed internazionali, ma anche, in larga misura, dai fondi storici del nostro museo.
La fotografia venne utilizzata dai futuristi come veicolo per penetrare i misteri della vita e per fissare l'invisibile delle cose al contrario del dinamismo pittorico influenzato dall'energia futurista. Nel 1911 l'invenzione del Fotodinamismo futurista italiano contribuì distintivamente alla storia della fotografia. Fotodinamismo è un termine creato da Anton Giulio Bragaglia per definire le fotografie di movimenti che lui aveva scattato con il fratello Arturo.
Altri futuristi impiegarono diverse strategie per compensare la registrazione passiva della realtà da parte dello strumento fotografico. Coscienti dell'importanza dei loro ritratti da un punto di vista propagandistico, Marinetti e gli altri futuristi lo usarono per pubblicizzare su larga scala le loro attività.
Il periodo successivo alla prima guerra mondiale vede un revival della fotografia futurista con i fratelli Bragaglia che aprono la loro Casa d'Arte a Roma. Marinetti e Tato pubblicano il Manifesto sulla fotografia futurista nel 1930 e la decade successiva vede uno dei periodi più creativi della storia della fotografia italiana.
Questa mostra, allestita da gennaio a aprile presso la prestigiosa sede della Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra, offre un panorama di 150 fotografie originali selezionate dal professor Giovanni Lista, autore del catalogo "Futurism & Photograohy".
In coincidenza con il vernissage della mostra, si aprirà il "Festival del Cinema Futurista", che, nelle sale cinematografiche di Rovereto, proporrà la visione di alcuni dei più significativi documenti cinematografici futuristi.
organizzazione: MART Museo di Arte Moderna e Contemporanea