Guardare allo spazio per capire i limiti dell’essere umano

Con Roberto Battiston e Paolo Nespoli

Incontri e convegni
[ Fondazione Trentina De Gasperi]

Sabato 20 aprile alle 17.00, al Cinema-Teatro di Castello Tesino, il fisico Roberto Battiston e l’astronauta Paolo Nespoli racconteranno lo spazio come nuova frontiera e come metafora che dice molto di noi, come individui e come società.
L’incontro è l’unico evento pubblico di Orizzonte scienza, il percorso di formazione residenziale che si tiene dal 19 al 21 aprile nell’Altopiano del Tesino, all’interno del programma “Gli orizzonti della Fondazione Valtes”.

Come vive un essere umano nello spazio? E soprattutto, è realistico pensare di abitarci nel futuro?

Tra sogni megalomani e la ricerca di risposte alle domande che le crisi planetarie ci pongono ogni giorno, lo spazio sembra l’unica alternativa per l’umanità in un futuro in cui la Terra, per nostra colpa e responsabilità, non potrà più ospitarci.

Ma l’attenzione allo spazio che ha mosso sempre l’essere umano fin dalle origini, ben testimoniata in epoca contemporanea dal grande successo delle narrazioni fantascientifiche, rispecchia la nostra ricerca di senso e il tentativo di rispondere alle grandi domande sulla nostra esistenza: una visione di infinito, di esplorazione oltre i limiti
conosciuti, un’aspirazione a qualcosa di grande che supera ogni nostra esperienza, per prendere coscienza da un lato della nostra finitezza, dall’altro del misterioso contesto spaziale in cui la Terra è inserita.

“Viaggiando a 28mila chilometri orari e a 400mila metri di altitudine, il mondo diventa tutta un’altra cosa. È come osservare un quadro di Monet, se sei troppo vicino non capisci nulla: da lassù vedi cose che qui sulla Terra neanche immagini”. Così ha commentato il suo lavoro l’astronauta dell’Agenzia spaziale italiana Paolo Nespoli in un’intervista su
Avvenire. Vivere lo spazio è come entrare in una nuova dimensione dell’esistenza, in cui devi ritrovare le coordinate basilari del vivere e sviluppare abilità extraterrestri, come afferma Nespoli. Da lassù, la Terra, l’uomo, Dio parlano un linguaggio diverso, la cui comprensione apre a nuove frontiere della conoscenza della nostra vita.

Ma di nuova frontiera si parla anche in merito alla possibilità di conquistare lo spazio, abitarci, creare lì una nuova forma di comunità e di convivenza reciproca. Il fisico Roberto Battiston, professore ordinario di fisica sperimentale all’Università di Trento, ha dedicato le sue ultime ricerche proprio a questo tema, e alle opportunità sociali ed economiche

dell’esplorazione spaziale. Di queste dimensioni, esistenziale, politica ed economica dello spazio, parleranno Paolo Nespoli e Roberto Battiston al Cinema-Teatro “San Giorgio” di Castello Tesino (in via Venezia 18), sabato 20 aprile alle ore 17.00. Due testimonianze a confronto per capire i limiti dell’essere umano, da parte di chi ha vissuto lo spazio e ha
contribuito a spingere l’orizzonte sempre un po’ più in là, facendo della propria vita un’esperienza di frontiera. L’incontro sarà moderato da Giovanni Caprara, firma storica del Corriere della Sera, scrittore e divulgatore scientifico.

Orizzonte scienza
L’evento pubblico si inserisce all’interno del programma di Orizzonte scienza, seconda tappa de “Gli Orizzonti della Fondazione Valtes”, una scuola di cittadinanza rivolta a cittadine e cittadini del territorio su cui opera la Fondazione, dedicata alla scienza e al suo impatto sulla vita quotidiana delle nostre comunità, specialmente in quattro ambiti: politica, ricerca, comunicazione e arte.

 

Costi

La partecipazione all’evento è gratuita e libera fino a esaurimento posti. Non è prevista la prenotazione.

Il programma completo è su www.fondazionevaltes.it  e www.degasperitn.it 

Info e partecipazione
La partecipazione è gratuita e libera fino a esaurimento posti. Non è prevista la prenotazione. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming sul canale Youtube della Fondazione Valtes.
Per informazioni si può scrivere a eventi@degasperitn.it


organizzazione: Fondazione Valtes in collaborazione con la Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, Arte Sella e Associazione Agorà: risultato concreto di una rete collaborativa tra i principali enti culturali del territorio.