L'opera buffa del Giovedì Santo

TRADIZIONI DEL TEATRO MUSICALE
opera buffa, mistero napoletano e musical popolare
Orchestra di Media Aetas Teatro
direttore d’orchestra Domenico Virgili
coreografie di Micha Van Hoecke
scene Mauro Carosi
costumi Odette Nicoletti

«E il Giovedì Santo diventa musical. L’anima profonda della Napoli settecentesca con la sua privata corte dei miracoli e la sua sboccata e filosofica allegria» (Il Resto del Carlino)
«Tra sacro e profano, nella religiosità a tratti blasfema della barocca Napoli, si passa dalle preghiere alle tarantelle, dal rigore della partitura musicale all’impudenza delle danze di strada» (il Corriere di Firenze)

Stagione di Prosa, Stagione Lirica e Musical quest’anno si incontrano in un appuntamento prestigioso che non poteva essere "trattenuto" in una sola Stagione per la sua proposta artistica a tutto tondo, che potrà coinvolgere tutto il pubblico delle Stagioni dei Teatri: si tratta dell’Opera buffa del Giovedì Santo di Roberto De Simone.
Quattro quadri di vita quotidiana per altrettanti luoghi storici della città: il Conservatorio, il quartiere di Santa Maria di Loreto, il Teatro Nuovo, Piazza Mercato. Dopo il successo memorabile de ‘La gatta Cenerentola’ De Simone torna con un nuovo appassionante mix di commedia, opera buffa, mistero napoletano e musical popolare. Parole e musica per un intrecciarsi di vicende in cui prìncipi, eunuchi, insegnanti di musica, falsi mendicanti, prostitute, impresari teatrali, personaggi storici danno vita a un grande rituale tra realtà e sogno. Ecco allora travestimenti, trasformazioni, episodi farseschi e tragici fino all’improvviso scoppio della Rivoluzione del 1799. Una "passione napoletana" barocca e vitale, religiosissima e blasfema porta in scena gli eterni conflitti che agitano la Storia e gli uomini.
IL TEATRO DI DE SIMONE, REGISTA, AUTORE E COMPOSITORE
Autore, compositore e regista, De Simone è stato ed è tutt’ora un preciso punto di riferimento per la cultura napoletana e di prosa, proprio per la sua capacità di dialogare con la tradizione musical-teatrale partenopea su tutti i livelli. Sul piano della musica popolare, è stato ispiratore di uno dei gruppi italiani più interessanti: Nuova Compagnia di Canto Popolare. Con la sua attività ha contribuito in modo sostanziale ad un nuovo confronto della cultura napoletana con l’oggi, dando ad essa nuova vita e aprendola ad ulteriori fecondi sviluppi.