L’oscurarsi del mondo. L’altra faccia della modernità (1900-1938)
Incontro a cura di Massimo Libardi
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Lo scoppio della Grande Guerra rompe il sortilegio in cui la montagna ha avviluppato il protagonista de La Montagna incantata di Thomas Mann e lo costringe a scendere nelle pianure insanguinate dal conflitto. L’intreccio complesso di crisi e attese palingenetiche esplode improvviso per il singolo e in modo devastante per il mondo di riferimento. La guerra, però, non produce solo il ripensamento della condizione umana, ma delinea anche il paesaggio della modernità. I teatri di guerra sono «immensi campi di rovine», percorrendo i quali, afferma Ernst Jünger, si ha l’impressione di vagare «oltre i limiti del mondo conosciuto». L’autore, attraversando le tragicità di un’epoca, guarda all’opera e al pensiero di alcune importanti figure, quali Ludwig Wittgenstein, Ernst Jünger, Robert Musil ed Elias Canetti, che furono premonitori, interpreti e testimoni degli sconvolgimenti in atto... dell’oscurarsi del mondo.
Ingresso libero