Paradossi italiani. Più meritocrazia e meno mobilità ascendente

Intersezioni

Convegno

Antonio Schizzerotto
Dagli inizi del Novecento ad oggi, il peso delle origini familiari sui destini lavorativi e sociali delle persone si è progressivamente ridotto. Ma tra i quarantenni e i trentenni di oggi i flussi di mobilità sociale ascendente si sono contratti riportandosi ai livelli che facevano registrare quarant’anni or sono. Perché?

introduce Giuliano Giubilei

Antonio Schizzerotto È professore emerito di Sociologia nell’Università degli Studi di Trento e direttore, presso la Fondazione Bruno Kessler, dell’Istituto per la Ricerca Valutativa sulle Politiche Pubbliche (FBK/IRVAPP). Ha pubblicato numerosi lavori sulla stratificazione occupazionale, sulla struttura di classe, sulle classi dirigenti, sui processi di mobilità sociale, sulle disparità dei percorsi di vita, sulle disuguaglianze di istruzione e di partecipazione al mercato del lavoro e sui fenomeni di povertà. Da alcuni anni si sta occupando di valutazione di impatto delle politiche pubbliche. Ha partecipato e partecipa a numerosi progetti di ricerca in ambito nazionale e internazionale, anche svolgendo ruoli di coordinamento scientifico e organizzativo. Ha fatto parte di organismi consultivi, a livello governativo, in ambito nazionale e dell’Unione Europea.
Ha pubblicato, tra l’altro, Sociologia dell’istruzione (con C. Barone), Il Mulino (2006) e La mobilità sociale in Italia (con A. Cobalti), Il Mulino (1994).


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