Portobeseno FESTIVAL 2024
venerdì
6 settembre 2024
h 17 – 23
castello di Beseno
bastione nord > SARA MAINO
installazione
performance > h 19.00
bastione centrale > TIZIANO POPOLI
installazione
live elettronics > h 20.00
bastione sud > PATRIZIO MIMIOLA
improvvisazioni acustico collettive > h 18 - 22
corte d'onore > SATAN IS MY BROTHER
installazione
Associazione culturale Libera Mente
Provincia Autonoma di Trento
Regione Autonoma Trentino Alto Adige
Comunità della Vallagarina
Comune di Besenello
Comune di Calliano
BIM dell'Adige
Banca per il Trentino Alto Adige
RETI DEL DISCORSO
di Sara Maino
h 17 - 23
installazione sonora per radio d’epoca, speaker e lana
h 19 (durata 30 minuti)
performance collettiva
bastione nord
L’installazione si propone di creare un dialogo tra persone di epoche diverse, offrendo un simposio sulla vita e sulle esperienze dentro e fuori il castello di Beseno. Si basa su 20 anni di ricerca di Portobeseno sulla storia orale del Trentino, concentrandosi sui legami con la terra, la comunità e i luoghi cari.
L’allestimento consiste in un insieme di radio d’epoca, restaurate da Giorgio Valle di Calliano, e di un intreccio di fili di lana colorati e di speaker. I dispositivi trasmettono una composizione sonora di voci d’archivio, una rete metaforica e tangibile che trae ispirazione dalle installazioni "Memoria di lingua e feste" (2005), "Udire-Ascoltare" (2006) e "Lasciare tracce" (2007-08). Inoltre, fa riferimento agli archivi "Lagarina Sonora" (2008), e ai laboratori didattici "Narrare il Territorio" (2009-2011, 2014-2017), "Chiavi di Memoria" (2012) "La Casa delle Storie" (2013), sviluppati in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Alta Vallagarina e con le scuole primarie di Besenello, Calliano e
Volano.
L'installazione, ambientata nella Casa delle Guardie, trasforma lo spazio in un ritrovo in cui i partecipanti visibili e invisibili discutono della vita. Le conversazioni, trasmesse dalle radio, trattano argomenti come la forza, l'amore e le connessioni con la comunità e l'ambiente circostante.
Ispirata al concetto del Simposio di Platone, l'installazione sottolinea il ruolo vitale della condivisione di idee e del dialogo tra generazioni. In sostanza, immagina come sarebbe se muri, piante e oggetti potessero parlare, riportando in vita i suoni e le voci che un tempo li hanno riempiti o attraversati.
Utilizzando l'archivio di Portobeseno, l'installazione cerca di animare questi strati storici di voci e suoni, offrendo un'esperienza dinamica e un senso del passato. In un'epoca dominata dai media incentrati sul presente, questo lavoro testimonia la conservazione e il riconoscimento della memoria collettiva, sottolinea il suo ruolo nella sopravvivenza e nell'arricchimento delle culture, esprime il valore delle storie condivise come chiave per la comprensione e la relazione reciproca.
La performance dal vivo condotta da Sara Maino nell'ambito di questa installazione prevede un’interazione con il discorso radiofonico mentre crea un lavoro a maglia. I colori dei fili di lana riflettono gli stemmi dei tre Comuni che hanno contribuito alla maggior parte delle fonti orali. Una tela di racconti, una tessitura di storie di cui siamo impregnati, in cui inciampiamo, talvolta. Senza dubbio, in cui “accadiamo”, anche noi, insieme agli altri.
L'installazione incoraggia i visitatori a camminare attraverso queste memorie e, partecipando al lavoro a maglia, ad aggiungere le proprie esperienze al tessuto comune.
Magari per offrirle da registrare all’archivio del futuro?
MNEMOSINE
A MEMORY MACHINE
di Tiziano Popoli
h 17 - 23
installazione sonoro/performativa per 16 registratori a nastro, loops
h 20
live electronics
bastione centrale
Il nastro magnetico è stato uno dei supporti analogici a memoria magnetica più diffusi del secolo scorso. Utilizzato sia dai registratori a bobine che da quelli a cassette, esso ha rappresentato per molto tempo la modalità più diffusa per memorizzare qualsiasi evento sonoro. Questo dispositivo ha avuto un successo planetario, anche se si tratta di un supporto per sua natura fragile, instabile e soggetto a un fenomeno, detto smagnetizzazione, che consiste nella perdita progressiva delle informazioni contenute in esso. Il nastro, nel tempo, tende a degradare le sue caratteristiche e a
perdere il suo contenuto elettrico: si cancella, dimentica. Molte generazioni hanno affidato ai registratori magnetici la memoria di fatti, situazioni ed eventi, ma ora essi, resi obsolescenti dalle tecnologie digitali, giacciono muti nelle cantine, nei mercatini dell’usato, o sono abbandonati nelle discariche, alla stregua di tanta altri dispositivi elettrici ed elettronici desueti.
In scena sono posti 16 magnetofoni amatoriali. Queste macchine leggono senza soluzione di continuità degli anelli di nastro magnetico di lunghezze diverse contenenti suoni, rumori, voci e oggetti sonori trouvés estratti da vecchi nastri. Come un mantra, ogni registratore ripete a intervalli regolari la sua frase mistica. Come pianeti sonori orbitanti, i nastri scorrono e interagiscono tra di loro creando relazioni acustiche in continuo mutamento, in una sorta di autopoiesi meccanicistica, di cosmogonia elettrica. L'idea che si vuole sperimentare è quella di un processo in continuo, lentissimo divenire, che va a determinare una drammaturgia sonora casuale, ogni volta diversa, giocando su una presenza/assenza di beckettiana memoria.
Personificazione mitologica della memoria, Mnemosine appare come madre delle nove muse e figlia di Urano e di Gea. A Livadia, sede del celebrato oracolo di Trofonio, si facevano bere coloro che venivano a consultarlo prima all'acqua del Lete e poi a quella di Mnemosine, perché dapprima dimenticassero ogni pensiero estraneo, e poi conservassero memoria di quel che quivi vedevano e udivano.
La performance conduce all'assemblaggio di una strana macchina sonora che assume un aspetto di imponente fragilità. Dopo una prima fase giocata esclusivamente sulla diffusione sonora dei singoli apparecchi, nella seconda parte il totem di registratori sarà amplificato per ottenere una diffusione più ampia e avvolgente. Nella parte finale della performance aggiungerò contributi musicali live.
MNEMOSINE
HOW DEEP CAN YOU SEE?
di Satan Is My Brother
h 21 - 23
installazione audio visiva
corte d'onore
L'opera si collega tematicamente all'ultimo lavoro discografico realizzato dalla band, unitamente all'utilizzo dell'archivio sonoro delle fonti proposto da Portobeseno ospitato su Archive.org, in particolare quelle legate all'acqua, ruscelli, fontane e pioggia.
"A che profondità puoi andare? Che tipo di immersione riesci a fare? Che pressione puoi sopportare?"
L'installazione ospitata a Beseno è contemporaneamente in dialogo e in contrapposizione con la figura del castello. Si pone in contatto e trae ispirazione dal luogo della Corte d'Onore dove esisteva una fonte di acqua alimentata da un sistema a fune, proponendo anche un up/down tra l'altezza dove è situata la fortezza e la profondità della valle ospita l'acqua del torrente Rosspach.
SOTTO LA TORRE, FUORI E DENTRO IL PAESAGGIO
di Patrizio Mimiola
h 17 - 23
improvvisazioni acustiche collettive
bastione sud
I musicisti invitati proporranno improvvisazioni e dialoghi sonori scaturiti dal dialogo con il luogo che li ospita.
Il mastio di Beseno, situato in fondo al percorso di visita, possiamo definirlo come la torre fondante del castello, l'architettura più antica. Dagli spalti del bastione sud si può ammirare il grandioso paesaggio offerto dalla Vallagarina e percorrendo a piedi pochi metri avere la possibilità di risalire con lo sguardo la profonda valle del Rio Cavallo / Rosspach verso Folgaria.
Passeggiando sulle mura ci si accorge che il paesaggio visivo è fortemente collegato a quello sonoro, con il traffico autostradale e le attività umane che compongono un complesso mosaico di suoni. Percorrendo interamente la balconata i suoni mutano progressivamente fino a offrire l'esperienza sonora di ascoltare distintamente la voce del torrente, quasi trecento metri più in basso.
Il castello di Beseno è stato edificato su una collina che rappresenta un vero e proprio spartiacque visivo e sonoro.
La performance sonora collettiva sarà dedicata alla dualità di questi sensazioni e ispirazioni.
SARA MAINO, artista multidisciplinare, ricercatrice e autrice, filmmaker e performer con esperienze internazionali. Si è esibita in festival letterari e gallerie d’arte in Italia e in tutta Europa, Asia e Stati Uniti. Nel campo dell’ecologia sonora crea progetti culturali, educativi e artistici con l’idea di utilizzare il suono e l’ascolto attento come medium attivatori di relazioni sociali profonde tra generazioni diverse. Per Portobeseno ha curato dal 2005 ricerche sulla memoria orale, laboratori didattici, spettacoli teatrali, installazioni multimediali e podcast in Trentino, Veneto, Campania, Forlì-Cesena e Roma.
Per diversi enti, scuole e associazioni continua a sperimentare metodi per raccontare un territorio attraverso le voci degli abitanti, i suoni del paesaggio e il coinvolgimento generazionale inclusivo ideando percorsi di formazione e produzioni artistiche tra cui 24020 Racconti. L’audioguida di Gromo, Bergamo 2023, Garda Sounds UPT Arco 2019, Narrazioni sensibili UPT Tione 2017.
Tracce progettuali e metodologiche sono pubblicate in saggi e volumi di ricerca antropologica (Sonorités, Lucie éditions, Nîmes 2017; Andar per erbe, la circolarità di un’antica tradizione, Centro Studi Judicaria 2023), raccontate in articoli (AGcult Vedere attraverso suoni e parole, Sciascia 2023; Musicheria, Passo tutti i giorni da questa piazza e non sapevo che... Maino 2023) e condivise attraverso la partecipazione a conferenze internazionali tra cui Mondi senza frontiere,
Associazione culturale Piazza del mondo, Rovereto 2022; FKL I saperi dall’ascolto – percorsi educativi nel paesaggio sonoro, FKL Italia, Associazione CSMDB, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo 2022; Corso Didattica della geografia e educazione al paesaggio, prof. Lorena Rocca, Università di Padova 2022.
Il suo scopo è di promuovere una cultura dell’ascolto più consapevole con laboratori creativi rivolti alle scuole e agli adulti, che svolge in Italia e in Belgio, e che prevedono podcast, installazioni, trekking acustici/passeggiate sonore. La sua ultima installazione sonora “Satellite liquido, lingua e memoria del ghiaccio” sul tema del riscaldamento globale è stata esposta nell’ambito de La semaine du son Unesco 2024 a Bruxelles.
TIZIANO POPOLI è compositore, pianista, direttore d’orchestra, arrangiatore e performer. E’ attivo dalla seconda metà degli anni ’80 nel campo della sperimentazione sonora, della musica elettronica e della musica d’uso. Crea musica d’ascolto e colonne sonore cinematografiche, musiche di scena e sound design per spettacoli e performances teatrali, coreografie e installazioni acustiche. Da molti anni si occupa di field recordings, documentazione sonora di luoghi e ambienti e realizza installazioni audiovisive interattive. Ha insegnato Informatica Musicale e ha tenuto workshop e masterclass presso Corsi di formazione, Conservatori e Università. E’ stato direttore artistico di Rimusicazioni Film Festival, Bolzano.
Ha ricevuto numerose commissioni di composizione e si è esibito in Francia, Spagna, Germania, Inghilterra, Belgio, Olanda, Serbia, Romania, Bulgaria, Grecia, Montenegro, Iran, Korea del sud, Giappone, Canada, Stati Uniti.
Nel 2021, per l’etichetta newyorkese RVNG Intl./Freedom To Spend ha pubblicato il doppio vinile/CD Burn the Night / Bruciare la notte Original Recordings 1983-1989, contenente i suoi primi lavori. Nel 2022, per l’etichetta californiana Time Released Sound, ha pubblicato il vinile/CD In Lingua Mortuorum e, per la italiana Soave, il vinile Sull’Accordo Mimetico, edito anche dall’etichetta Tocca il Futuro in formato audiocassetta. Nel 2024, per l’etichetta Archeologica Records, pubblica il CD/vinile Selinute.
SATAN IS MY BROTHER
Nel 2007 l'etichetta Boring Machines pubblica l’omonimo esordio discografico, colonna sonora di un'oscura e immaginaria notte senza fine tra le strade e le paranoie della vita metropolitana. Nei successivi anni, attraverso altri due dischi usciti per l'etichetta trevigiana (“A forest dark”, “They made us climb here”) e un’amalgama onirica di elettronica, basso, batteria, sax, trombone e tastiere, il gruppo ha ispezionato l’interazione tra musica e immagini, realizzando soundtrack per visual, performance e film. Ha musicato il film muto "L'inferno" del 1911 e l'opera di Derek Jarman "In the shadow of the sun" e ha partecipato a festival audiovisivi come Imago, Video Sound Art e Scirocco. Nel 2023 arriva “How far can you see?”, edito da Dissipatio tra ambient, dark-jazz e psichedelia: una spirale narcotica che si interroga sulla profondità delle radici e sulla capacità di visione lontana tra passato e futuro.
PATRIZIO MIMIOLA
Batterista e compositore, si laurea in batteria jazz al Conservatorio di Trento nel 2023. Negli ultimi anni collabora con diverse orchestre e bigband nel nord Italia lavorando sia che esecutore che come arrangiatore delle composizioni.
La filosofia della sua musica è quella di trovare una commistione e punto di incontro tra generi diversi nella maniera più naturale possibile; lavoro che a partire dal 2024 porta avanti tra il jazz e l’elettronica con il suo progetto “Cheyenne”.
Nel particolare ad Aprile ’24 pubblica il suo primo album “Cheyenne” per iniziare poi il tour di promozione, che lo porta a suonare nelle varie città italiane e europee, come Milano, Bologna, Vicenza, Trento, Bruxelles, Arras, Lione, Grenoble e altre.
Sempre dal ’24 coordina un collettivo di 30 musicisti che partecipano insieme a delle performance sonore, ovvero delle esibizioni dove la musica viene composta sul momento e rielaborata tramite l’improvvisazione.
Ingresso tariffa 4 euro
biglietteria castel Beseno
0464 834600