#accaddeoggi: 19 maggio 1296
Muore Celestino V, santo, papa
Celestino V nacque col nome di Pietro Angeleri, detto Pietro da Morrone, tra il 1209 e il 2015 a Isernia o a Sant’Angelo Limosano, da una famiglia di contadini.
Compì i suoi studi a Roma e venne ordinato sacerdote ma il suo spirito contemplativo lo portò a peregrinare di grotta in grotta sui monti dell’amato Abruzzo, dove visse per diversi anni un duro eremitaggio, interrotto solo per fondare una congregazione del ramo dei benedettini, che poi saranno chiamati celestini.
Venerato e rispettato dal popolo, ma anche da gran parte delle gerarchie ecclesiastiche, godeva già fama di uomo davvero santo.
Nel 1294 accadde una cosa incredibile. Dopo un travagliato conclave durato più di due anni, il sant’uomo eremita, già anziano, estraneo alle logiche curiali e ai giochi di potere, proprio lui, venne eletto come 192° papa della Chiesa cattolica. Informato dell’elezione, Pietro da Morrone fu preso da panico, ma accettò quando gli fu detto che, rifiutando, avrebbe commesso peccato mortale. Ben presto si rese conto, però, di non essere in grado di governare la Chiesa, che era diventata una potenza, convinto dell’impossibilità di conciliare lo spirito del Vangelo con i poteri del trono.
Dopo 5 mesi e 9 giorni, Celestino V rinunciò al suo mandato, facendo il gran rifiuto in favore di Bonifacio VIII. Morì, dopo essere stato incarcerato dal suo successore, il 19 maggio 1296.
Dante lo mette all’Inferno tra gli ignavi, come colui “che fece per viltade il gran rifiuto”, senza nemmeno citarlo per nome.
Ignazio Silone lo riabilita e ci presenta Celestino V come un uomo che ha cercato di vivere in povertà e umiltà, secondo il più autentico insegnamento di Cristo, nel libro “Le avventure di un povero cristiano”, premio Campiello 1968.
Papa Francesco (Jorge Mario Bergoglio) ha indicato come suoi modelli due santi: San Francesco ma anche l’inatteso Celestino V.
Papa Celestino V nelle biblioteche del Sistema bibliotecario trentino.
19/05/2020