#accaddeoggi: 24 aprile 1184 a.C.
Troia viene espugnata con un finto cavallo
Dopo dieci lunghi anni di assedio i Greci, attuando un piano escogitato da Ulisse, abbandonano sulla spiaggia di fronte a Troia un enorme cavallo di legno e fingono di ritornare in patria. Dentro al cavallo si celano però alcuni tra i più valorosi guerrieri di Agamennone, guidati da Ulisse stesso.
I Troiani si convincono che la guerra sia realmente conclusa anche se si dividono sulla sorte da riservare al cavallo. Convinti da Sinone, decidono di aprire una breccia nelle mura della città per far entrare il cavallo di legno, nonostante Laocoonte e la profetessa Cassandra avessero consigliato di non farlo. I soldati nascosti all'interno del cavallo di legno uscirono nella notte e, cogliendo di sorpresa i Teucri che stavano festeggiando l'improvvisa e inaspettata vittoria, poterono uccidere le sentinelle e aprire le porte della città ai loro compagni, che entrarono in città, la incendiarono e ne sterminarono gli abitanti. Enea, uno dei pochi eroi rimasti in vita, prese il padre sulle spalle, il figlio per mano e fuggì dalla città in fiamme, come racconta Virgilio nell’Eneide.
La locuzione “cavallo di Troia” si usa comunemente per indicare uno stratagemma con cui penetrare le difese.
Testi sul cavallo di Troia nelle biblioteche del Sistema bibliotecario trentino.
17/04/2019