#accaddeoggi: 30 gennaio 1934
Muore Olindo Malagodi
Nato a Cento, nel ferrarese, il 28 gennaio 1870, ha presto intrapreso la strada del giornalismo, collaborando con testate di impronta tendenzialmente socialista, da cui si allontana abbastanza presto, mano a mano che l'amicizia con Giolitti lo porta a scoprire - e condividere - il pensiero liberale.
Nel 1895 avvia una collaborazione con "La Tribuna", in qualità di corrispondente da Londra; nel 1910 ne diventa direttore, carica che conserverà per tredici anni.
Nel 1921, su proposta di Giolitti che ha per lui grande stima, è nominato senatore per "Unione Democratica". L'avvento del regime fascista, che avversa apertamente, gli è fonte di pesanti vessazioni, che lo inducono a rifugiarsi a Parigi, dove trascorre gli ultimi anni. Contrariamente ai più che si illudono sulla transitorietà del fascismo, Olindo Malagodi ne comprende subito la reale portata.
Penna versatile e raffinata, poeta "immaginoso", come lo ha definito Luigi Federzoni, ha scritto poesie, prose e saggi di economia politica. Fra le sue opere si ricordano: L'imperialismo e la sua civiltà materiale, Calabria desolata, La figura e l'opera di Giovanni Giolitti, Poesie vecchie e nuove, Conversazione della guerra 1914-1919, pubblicate postume, dopo la morte dei protagonisti. L’ultima sua opera, Il regime liberale e l'avvento del fascismo, è stata pubblicata nel 2005, a cura di Fulvio Cammarano.
Olindo Malagodi nelle biblioteche del Sistema bibliotecario trentino.
28/01/2019