Museo di Auschwitz-Birkenau
La mostra ufficiale del Museo in tour in Trentino
Alcuni mesi dopo la fine della guerra e la liberazione dei campi nazisti, un gruppo di ex-prigionieri polacchi incominció a diffondere pubblicamente l’idea di commemorare le vittime di Auschwitz. Non appena fu possibile, parte di loro visitó il terreno dell’ex-Campo per mettere in salvo gli edifici e le rovine rimaste. Essi spinsero alla organizzazione della cosiddetta Difesa Permanente del Campo di Auschwitz e accolsero le migliaia di pellegrini che in massa cominciarono ad accorrere per ritrovare tracce dei loro cari, pregare e rendere onore a coloro che vi furono sterminati. Gli ex-prigionieri, ancora prima della creazione ufficiale del Museo, prepararono, in questo luogo, la prima mostra che venne inaugurata il 14 giugno 1947. Alla cerimonia di apertura della mostra presero parte 50mila persone, tra cui: ex-prigionieri, famiglie degli uccisi, pellegrini da quasi tutta la Polonia, delegazioni delle autoritá polacche e anche rappresentanti della Commissione Generale d’Inchiesta sui Crimini Tedeschi e della Commissione Storica Centrale Ebraica insieme ai delegati delle ambasciate britanica, cecoslovacca e francese. Il 2 Luglio 1947 il Parlamento polacco ha approvato la delibera di salvaguardia nel tempo dei terreni e degli edifici dell’ex-Campo e ratificato la nascita del Museo Statale di Oświęcim-Brzezinka. Questo nome, nel 1999, venne modificato in Museo Statale di Auschwitz-Birkenau a Oświęcim (il nome polacco, originale, del territorio prima che i tedeschi lo ribattezzassero Auschwitz). Il Museo occupa i terreni di due ex-campi di concentramento: Auschwitz I e Auschwitz II Birkenau per una area complessiva di 191 ettari. Nel 1979, su richiesta della Polonia, i terreni dell'ex campo furono inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco.
La mostra ufficiale del Museo è arrivata in Italia nell'ambito del Festival Living Memory (19-27 gennaio 2021) organizzato dall'Associazione Terra del Fuoco Trentino, presenta i principali contenuti proposti dal Museo di Auschwitz oggi e il lavoro di ricerca sul quale si è concentrato dalla sua fondazione: dalla nascita del campo di concentramento e sterminio più ampio realizzato dai tedeschi, al funzionamento del campo e l'avvio della “soluzione finale”, la quotidianità della vita dei prigionieri, fino alla liberazione da parte dell'armata russa il 27 gennaio del 1945 e il tentativo dei nazisti di distruggere le prove di quanto accaduto nel campo.
La mostra è un tassello importante e prestigioso di quell'operazione di inclusione della memoria, in particolare dei fatti che portarono ai campi di concentramento, nella quotidianità contemporanea che il festival Living Memory ha avviato. Un modo per non relegare lo studio, l'approfondimento e la riflessione su cosa sono stati e hanno rappresentato per la nascita dell'Europa come la conosciamo oggi e la realtà geo-politica attuale i campi di concentramento e al Seconda Guerra Mondiale. L'Associazione Terra del Fuoco Trentino da anni si occupa di questi temi, organizzando per il territorio del Triveneto il Treno della Memoria: nell'anno in cui il Treno non ha potuto viaggiare verso Auschwitz, la nascita di un festival dedicato, nella sua prima edizione, ai testimoni dell'Olocausto che stanno scomparendo, a raccogliere idealmente l'impegno di mantenere viva la loro voce e le loro memorie. Accanto alla mostra del Museo di Auschwitz-Birkenau che viene proposta a scuole e istituzioni fino al 27 gennaio 2022, è partito anche il progetto “Alfieri di Memoria” e vengono proposti laboratori, summer school e incontri lungo tutto il corso dell'anno nell'intenzione di usare la memoria come chiave di comprensione del presente e spinta propulsiva per innescare azioni di cittadinanza attiva nel proprio presente.
Maggiori informazioni: https://www.terradelfuocotrentino.org.