Masimo Donati - Giochi cattivi
Un'amicizia tra due ragazzini, un incidente che li dividerà per sempre, un segreto che ne dasconde un altro: Donati ci porta in montagna, raccontandone il lato oscuro, tenebroso, inquieto.
"Donati è uno scrittore con un talento naturale, e Giochi cattivi è un romanzo letterario che tiene il lettore agganciato alla pagina e intanto lo spinge a esplorare le domande più profonde su infanzia, famiglia, vergogna e potere" - Michael Heyward, Text Publishing
Roberto e Mario sono in quell'età in cui non si è più bambini ma non si è ancora ragazzi. È l'estate del 1981 e loro giocano a diventare grandi, a Madonna della Neve, piccola frazione di Avio, in provincia di Rovereto. Dividono il mondo in bambini-bambini, i più disprezzabili, come Paolino, il fratello di Mario, e bambini-adulti, come loro; saggiano la reciproca resistenza al dolore colpendosi con bastoncini di legno; stanano le bambine che frequentano una colonia dando fuoco a qualche albero intorno alla struttura; scavano una buca per saggiare le proprie paure. La prova più grande? Tentare l'ascesa fino alle Colme, una passeggiata impegnativa e pericolosa anche per gli escursionisti più esperti. Nella vacanza Roberto è accompagnato dalla nonna, i genitori sono rimasti in città perché la madre è malata, gravemente - nessuno ancora lo ha detto a Roberto, che però intuisce. Il peggioramento della salute di lei impone un rientro anticipato in città, tuttavia prima di concludere la loro estate insieme i due amici decidono di disubbidire e affrontare da soli il sentiero per le Colme, rischiando tutto, anche l'innocenza. Trent'anni dopo, la morte del padre costringe Roberto a tornare nella villa di famiglia, scivolando in un crescendo di rivelazioni e svelamenti verso il passato che aveva rimosso, verso quell'ultima estate in montagna.
Scheda del libro sul Catalogo Bibliografico Trentino