a cura di Silvia Lelli - Margaret Mead : quando l'antropologo è una donna
Margaret Mead ha percorso molte delle idee e delle esperienze relazionali, sociali e culturali che hanno animato il dibattito degli ultimi decenni del Novecento. Il suo lavoro, svolto a partire dagli anni Venti del secolo, ha affascinato milioni di lettori e si è imposto al riconoscimento accademico, che ha apprezzato le questioni sollevate sui rapporti tra natura e cultura, sul metodo etnografico, sul ruolo dell'interpretazione e della soggettività nelle scienze sociali. In tutte le sue vaste e numerose opere è riuscita a trasmettere al lettore, attraverso l'intreccio di dati osservativi e di metafore, sia di informazioni che di emozioni sulla varietà degli esseri umani. Perché nel caleidoscopio della sua produzione e della sua vita l'obiettivo-guida è sempre uno, chiaro e concreto: illustrare la complessità umana, tentare di rivelarla invece di negarla, e sradicare ogni visione che impedisce il libero sviluppo della potenzialità individuali. In particolare mettendo in discussione i modelli culturali di sessualità o di “genere” che sono alla base di ogni struttura sociale, e, continuamente usati per costruire categorie stereotipate e per riprodurre all'infinito gerarchie di potere e inuguaglianza di diritti.
Scheda del libro sul Catalogo Bibliografico Trentino