L'aquila di via Belenzani

Lo stemma civico di Trento

Sull'attico del palazzo sede del vecchio Municipio cittadino, ai numeri 52-56 di via Belenzani, è posta, al centro, tra quattro statue dello scultore Jacob Eberle (Maštov 1718/20- post 1770), l'aquila di San Venceslao, stemma civico di Trento. Sul basamento lapideo, con la “T” tra i tre dossi, corre il motto di fra Bartolomeo (sec. XIII): “i monti mi danno l'argento e il nome di Trento”.

La scultura, eseguita intorno al 1838, è una notevole fusione in bronzo di Domenico Furlani (1814-1883), artigiano trentino rinomato per la lavorazione dei metalli.

Figlio di Giobatta e Catterina Andrei, Domenico nacque a Trento nel rione di San Bartolomeo. Ottonaio e argentiere, fu a bottega per diversi anni da Giuseppe Hueber (documentato dal 1794 al 1835) e imparò la tecnica del cesello da Carlo Toneatti (Rovereto 1814-Trento 1887), entrambi maestri del settore. Nel 1832 aprì un laboratorio in piazza S. Maria Maggiore. Operò in numerose chiese della provincia per la fornitura di arredi sacri, ma soprattutto nella stessa chiesa di S. Maria Maggiore dove è ripetutamente citato, quasi annualmente, nei libri dei Conti della parrocchia fra il 1834 e il 1883.

Il percorso sulle tracce del Furlani può proseguire tra il capoluogo e la Val di Non. Fra le sue opere di grandi dimensioni, infatti, si ricordano l'iscrizione sul basamento della statua del Redentore scolpita da Andrea Malfatti (1832-1917), posta sul timpano della cappella del Cimitero di Trento, e la fontana con quattro cigni nella piazza del Municipio di Coredo, eseguita nel 1857 su incarico del Comune.

Daniela Maria Floris - Funzionaria della Soprintendenza per i beni culturali

18/05/2016