#4. Ciucioi: aspetti botanici
L'architettura della serra e la coltivazione degli agrumi
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La nostra visita virtuale dello scenografico giardino verticale ricavato sulla roccia viva del Doss Paion continua lungo il quarto terrazzamento, dove il creatore, Tommaso Bortolotti, costruì una serra destinata alla coltivazione dei limoni. La limonaia rappresentava una fonte di reddito, come documentano gli atti della Controversia circa il raccolto di limoni della serra Bortolotti, conservati nell’archivio comunale di Lavis.
Dopo la sua morte (1872), la struttura fu modificata e ampliata fino a comprendere il terrazzamento superiore; rimase attiva e ben visibile fino all'inizio del ‘900, ma fu smantellata durante la prima guerra mondiale. In occasione del restauro del giardino è stata creata una nuova serra che richiama l'architettura originale, costituita da un pergolato e da tetto e pareti mobili che potevano essere aperte durante la bella stagione.
La coltivazione degli agrumi nei giardini dell'Italia centrale si era diffusa già in epoca rinascimentale, con finalità non solo ornamentali, ma anche alimentari e medicinali. Li si piantava in piena terra, in zone riparate da alte mura, o in grandi vasi (conche). Celebre esempio quello della villa di Castello a Firenze, con la maggior collezione di agrumi dei possedimenti medicei. Nel settentrione, sulle sponde del Lago di Garda, si hanno coltivazioni prevalentemente agricole di limoni, cedri e aranci, con le piante riparate in grandi serre di carattere utilitario. Tra gli esempi decisamente meno numerosi presenti in Trentino, nelle zone climaticamente più miti, quello dei Ciucioi è il caso più a nord.
Perso ogni elemento di vegetazione dell'epoca, nel recente restauro del giardino si è pensato di proporre una piccola, preziosa raccolta di agrumi antichi e particolari coltivati in vaso. Tra questi troviamo il calamondino, pianta con piccoli frutti sferici di colore arancione; l’arancio bizzarria, una rara varietà di agrume con la peculiarità di produrre frutti sia dell'arancio amaro sia del limone cedrato; la mano di Buddha, una varietà di cedro profumato dal frutto segmentato.
In tutti gli interventi di ripopolamento di specie floreali e arboree rare, gestiti dal Comune di Lavìs su progetto di A2 studio, si è seguito il principio del historically-based new design, inserendo specie storicamente compatibili con il giardino originario ma disegnando un nuovo assetto e associando a ciascuna componente architettonica un contrappunto verde: come nei pressi della cosiddetta “piazza”, dove sono state piantate due palme brasiliane di 35 anni, tre esemplari di yucca e altre piante che richiamano il giardino mediterraneo.
(cb, km, lc, apm)
07/11/2020