Il senso della vita di Emma

Tre crisi di tre donne affidate a tre forme teatrali diverse che si intrecciano con il cambiamento del costume, e dell’autopercezione

Il senso della vita di Emma - Fausto Paravidino [ Coordinamento teatrale trentino]

“Sono partito dall’idea che Emma ha combinato qualcosa che non si sa, unita a quella di mettere in scena persone preoccupate per quello che lei ha combinato, e che cercano di capire cosa è successo e perché. Il racconto parte dalla famiglia di Emma. Lei è una donna colta che sta studiando, tutta presa dalla frequentazione degli amici. Si innamora di un figlio del popolo, comunista, e hanno tre figli: Marco, cocco di mamma, Giulia che nasce negli anni settanta e ‘le capita la tv commerciale’ e crede tantissimo ai suoi modelli, e poi Emma, frutto di una crisi familiare, che si lascia prendere da tristezze senza motivo, quelle che noi uomini cerchiamo sempre di reprimere perché non riusciamo a capirle. È quanto succede a Emma nel 2018 e a sua madre nel 1978 e anche alla zia. Tre crisi di tre donne affidate a tre forme teatrali diverse che si intrecciano con il cambiamento del costume, e dell’autopercezione”.

Intrecciando ironia e passione, Fausto Paravidino racconta “Il senso della vita di Emma”, il romanzo teatrale di cui è regista e interprete, che debutterà  in prima assoluta al Teatro Cuminetti di Trento martedì 31 ottobre alle 20.30. Nel contesto di Cultura Informa, insieme a lui a parlare dello spettacolo che aprirà la stagione della Grande prosa del Centro Santa Chiara, ci sono responsabili della produzione: Walter Zambaldi, direttore del Teatro Stabile di Bolzano; Francesco Nardelli, cdirettore del  Centro Servizi Culturali S. Chiara e Leonardo Cantelli in rappresentanza del Coordinamento Teatrale Trentino.    

"Siamo all’opening di una galleria, tra i quadri c’è il ritratto di una donna: Emma. Di lei conosciamo solo la sua faccia dipinta. Quanto dobbiamo sapere del soggetto per apprezzare l’opera? - riflette Paravidino - Emma non parla, perché Emma è scomparsa. Emma è scomparsa volontariamente e le persone della vita di Emma si chiedono perché Emma abbia fatto come sua madre quando era incinta di lei. Allora era scomparsa, era scomparsa perché non sopportava più la sua vita, ma sapevano tutti dov’era: era da Clara e da Giorgio, i suoi amici. Emma invece nessuno sa dov’è. Sanno che non ha più il profilo Facebook né il telefono e sanno che è stata avvistata in Kosovo e che ci sono due persone che ricevono notizie di lei. Sanno che sta bene. E che, prima che cali la tela, tornerà».

Un testo scritto appositamente per il progetto della compagnia di attori regionali. "Una compagnia numerosa, una rarità per il teatro contemporaneo, il che rappresenta un elemento di novità e di rischio. Normalmente il teatro contemporaneo nasce in seno alle piccole compagnie - osserva il regista - mettendo spesso in atto un circolo vizioso che crea anche dei limiti agli autori per quanto riguarda le pièce di più ampio respiro".

Un progetto di scrittura che Paravidino ha condotto in più step, in attesa di conoscere il cast. Dapprima un testo molto ibrido, fluido, quindi gli incontri con i partecipanti al bando, infine un laboratorio di una settimana a Bolzano per scegliere gli attori.  

"L’improvvisazione si mescola a quello che sai, che è quanto sta accadendo in quel momento. C’è poi quello che desideri, che è quanto scritto nel comunicato. Infine c’è quello che non sai, cioè come si sviluppa la vicenda. Alla fine da tutto ciò scaturisce una specie di coerenza" - conclude il regista.

Saranno in scena, a fianco di Paravidino, Iris Fusetti, Eva Cambiale, Jacopo Maria Bicocchi e Angelica Leo. A interpretare lo spettacolo, inoltre, otto attori del progetto Compagnia Regionale, iniziativa volta a una dare vita a una compagnia teatrale professionale della regione Trentino-Alto Adige attraverso il confronto con i grandi nomi del teatro contemporaneo: Gianluca Bazzoli, Giuliano Comin, Giacomo Dossi, Marianna Folli, Veronika Lochmann, Emilia Piz, Sara Rosa Losilla, Maria Giulia Scarcella. Le scene sono di Laura Benzi, i costumi di Sandra Cardini, le luci di Lorenzo Carlucci, le musiche originali di Enrico Melozzi eseguite dall’Orchestra Notturna Clandestina diretta dall’autore e le maschere di Stefano Ciammitti.

“Il senso della vita di Emma” conoscerà una tournée nazionale: alle recite trentine (fino al 12 novembre) e bolzanine (dal 16 novembre al 3 dicembre) e a quelle nelle principali piazze della regione, seguiranno le date a Torino, Cesena e Genova.

La tournèe

Trento, Teatro Cuminetti, dal 31 ottobre al 12 novembre 2017

Bolzano, Teatro Studio, dal 16 novembre al 3 dicembre 2017

Merano, Teatro Puccini, 4 dicembre 2017

Pergine Valsugana, Teatro Comunale, 6 dicembre 2017

Riva del Garda, Sala Dei Mille – Palazzo dei Congressi, 7 dicembre 2017

Ala, Teatro Comunale Sartori, 8 dicembre 2017

Tione, Teatro Comunale, 9 dicembre 2017

Rovereto, Teatro Zandonai, 12 dicembre 2017

Lonigo, Teatro Comunale, 31 gennaio 2018

Cesena, Teatro Bonci, dall’1 al 4 febbraio 2018

Genova, Teatro Duse, dal 6 all’11 febbraio 2018

Torino, Teatro Gobetti, dal 13 al 18 febbraio 2018

Bressanone, Forum, 20 febbraio 2018


27/10/2017

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