Scoperta l’antica chiesa romanica di Brez

I restauri in corso alla chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano hanno consentito di rimettere in luce il perimetro murario medioevale e numerosi frammenti di affresco

Frammenti di intonaco con lacerti di decorazione pittorica ad affresco

È in corso il restauro della chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano a Brez, grazie a fondi messi a disposizione dal Dipartimento Infrastrutture e Mobilità della Provincia autonoma di Trento. Si tratta di un edificio di impianto cinquecentesco, che ha subito nei secoli vari rifacimenti e che negli ultimi decenni ha conosciuto fenomeni di degrado strutturale.

Il progetto e la direzione lavori sono dell’arch. Chiara Zanolini, mentre l’esecuzione è affidata alla ditta Tecnobase, sotto la supervisione dell’Ufficio beni architettonici (arch. Ivo Leonardelli) e dell’Ufficio beni storico-artistici (dott. Salvatore Ferrari e rest. Maria Luisa Tomasi) della Soprintendenza per i beni culturali.

All’interno della chiesa l’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza ha nel frattempo avviato e concluso uno scavo stratigrafico, che è stato eseguito dalla ditta Arc-Team di Cles sotto la direzione scientifica della dott.ssa Nicoletta Pisu. I risultati dell’intervento sono stati molto soddisfacenti, giacché sotto il pavimento novecentesco è emersa traccia dell’intero perimetro murario della chiesa più antica, con l’abside semicircolare tipica dell’architettura romanica e la base rettangolare dell’antica mensa dell’altare, nonché un’ampia porzione dell’originaria pavimentazione in battuto di malta.

In corrispondenza del portalino d’ingresso sono state rimesse in luce le fondazioni del precedente campanile, che si elevava al centro della facciata e che fu sostituito nel XVIII secolo dall’odierna torre campanaria, addossata al lato orientale della fabbrica. Trovano così conferma le ipotesi sull’antico assetto della chiesa formulate nel 1937 da Simone Weber, che la riteneva “romanica, colla navata priva di avvolto, avente sopra la porta, ad arco rotondo, il campanile che col suo piano inferiore serviva di pronao all’entrata”.

I resti di mura dell’abside medioevale presentano internamente una decorazione pittorica a finte specchiature marmoree, mentre dall’area di scavo sono emersi centinaia di frammenti di intonaco dipinto, raffiguranti dettagli di volti e figure, di buona qualità esecutiva. Si tratta dei resti di una decorazione ad affresco forse coeva a quella visibile sulla facciata esterna, che attende uno studio approfondito e un’eventuale lavoro di ricomposizione. Tutti i frammenti sono stati ricoverati a Trento nei depositi della Soprintendenza.

Proseguono ora i lavori di consolidamento statico dell’edificio, con tiraggio della facciata a mezzo di una serie di tiranti e consolidamento della cantoria e della volta mediante l’apposizione di fasce in carbonio.

   

Roberto Pancheri - Soprintendenza per i beni culturali
parte di: Lavori in corso

16/08/2017

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