Laika

Ascanio Celestini, con la sua straordinaria abilità narrativa, racconta di un Gesù improbabile che si confronta con i propri dubbi e le proprie paure

Teatro , Teatro di Prosa

di Ascanio Celestini

regia Ascanio Celestini

con Ascanio Celestini e Gianluca Casadei alla fisarmonica

voce fuori campo Alba Rohrwacher

produzione Fabbrica srl

co-produzione RomaEuropa Festival 2015 e Teatro Stabile dell’Umbria

“Oggi ci chiediamo chi sia e cosa sia Gesù, abbiamo bisogno di comprendere che tipo di domande ci farebbe lui a noi. E visto che la Chiesa non ci dà una risposta, cerchiamo di trovarla per conto nostro” dice Ascanio Celestini della sua produzione.

Ascanio Celestini, con la sua straordinaria abilità narrativa, porta in scena “Laika” e ci racconta di un Gesù improbabile che si confronta con i propri dubbi e le proprie paure.

Vive chiuso in un appartamento di qualche periferia. Dalla sua finestra si vede il parcheggio di un supermercato e il barbone che di giorno chiede l’elemosina e di notte dorme tra i cartoni. Con Cristo c’è Pietro che passa gran parte del suo tempo fuori casa ad operare concretamente nel mondo: fa la spesa, compra pezzi di ricambio per riparare lo scaldabagno, si arrangia a fare piccoli lavori saltuari per guadagnare qualcosa.

Questa volta Cristo non si è incarnato per redimere l’umanità, ma solo per osservarla e gli ha messo accanto uno dei dodici apostoli come sostegno.

Nell’appartamento questo Cristo contemporaneo non vuole che entri nessun altro, ma è interessato a ciò che accade fuori. Insomma non il Cristo che è vero Dio e vero uomo, ma un essere umanissimo fatto di carne, sangue e parole. Non sappiamo se si tratta davvero del figlio di Dio o di uno schizofrenico che crede di esserlo, ma se il creatore si incarnasse per redimere gli uomini condividendo la loro umanità, questa incarnazione moderna non potrebbe non includere anche le paure e i dubbi del tempo presente.

Il sacrificio dell’uomo è in qualche modo accostato al sacrificio della cagnetta che dà il titolo allo spettacolo. Laika, insieme a Mushka e Albina, due altri bastardini presi a caso nelle vie di Mosca, era stata scelta per la sua docilità e per le piccole dimensioni. A lei toccò la paglia corta: fu lanciata a bordo della capsula spaziale sovietica Sputnik 2 il 3 novembre 1957. Quel giorno, l’essere vivente più vicino a Dio fu un cane.

“Laika” è uno spettacolo profondo ed esuberante, i cui personaggi sono al tempo stesso santi e reietti della società.

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