Stagione Sinfonica 2016 - 2017

Un anno fa, presentando alla stampa la stagione 2015/2016, ricordammo le ultime parole attribuite a Goethe: “Mehr Licht”, “Più luce”, e osammo parafrasare il grande poeta impegnandoci a fare “mehr Musik”, “più musica”. L’abbiamo fatto, continuiamo a farlo nella stagione 2016/2017, che offriamo al pubblico della nostra Regione, rivendicando di far parte del suo panorama un po’ come le Dolomiti nelle quali si identifica.

E cerchiamo, più che mai, di dare davvero di tutto. Spaziamo attraverso tre secoli, da Bach alle tre pagine nuove che mentre annunciamo questo programma sono ancora in buona parte da scrivere. Di questa storia leggiamo molti fra i capitoli più importanti. Tocchiamo il barocco italiano e ci soff ermiamo sulla grande stagione del classicismo viennese, con il nostro caro e irrinunciabile Haydn e con tanto Mozart. Apriamo l’Ottocento con Beethoven, e lo proseguiamo con i maggiori romantici, con Brahms, con altri protagonisti della seconda parte del secolo, per concluderlo sul decadentismo prezioso di Fauré e del primo Debussy. Poi il Novecento: l’alba inquieta disegnata da Mahler – nostro concittadino, per la Nona creata a Dobbiaco – e la breve oasi fra due guerre orrende in cui fi oriscono la maturità di Ravel, la magia orchestrale di Respighi e la modernità intensa di Bartók; poi, il lento e lungo percorso che nella pace ritrovata porta a un mondo sempre più piccolo e unito.

Corriamo su e giù per l’Europa: dall’Estonia alla Grecia, dalla Francia alla Russia, dalla Finlandia alla Boemia. Suoniamo musiche che ci parlano di teatro d’opera e di liturgia, di sinfonismo puro e di confronti con la grande letteratura, di canto popolare e di mito. Chiamiamo a collaborare con noi direttori e solisti gloriosi e giovani da poco arrivati alla celebrità o ancora al principio di una grande carriera. Eseguiamo le novità di compositori illustri come Fedele e Battistelli e facciamo conoscere il nome per molti ancora nuovo di Alessio Ferrante, e ospitiamo un’orchestra importante, la Verdi di Milano. Garanzia di continuità e di solidità, le quattro presenze del nostro Direttore principale Arvo Volmer, che per il terzo anno consecutivo accompagna la Haydn nella crescita costante che sempre più la lega al suo pubblico. Più cultura, più qualità. Più musica.

Daniele Spini Direzione Artistica.